giovedì 30 maggio 2013

And they lived happily ever after!!!

Ieri è stato celebrato il primo matrimonio gay in Francia.
Certo questo sbalordisce e non solo per l'unicità dell'evento.
Si sa, infatti, che la Francia è da sempre molto conservatrice, di destra diciamolo pure. 
Ciò nonostante, è al passo con i tempi, tempi maturi per permettere a due persone che si amano, seppure dello stesso sesso, di volere legalizzare il loro happy ending.
Anche David Cameron, premier inglese, ha proposto al governo le nozze gay.
Sarà a discrezione delle varie confessioni religiose, permettere o meno agli omosessuali di confermare il loro amore davanti a Dio nella sacralità del matrimonio.
Cameron speficica che la chiesa che non vorrà aderire a qeusta legge, qualora passasse, non potrà essere in alcuna maniera costretta a farlo. 
Non so quanto questo possa destabilizzare l'opinione pubblica, certo è che a questo punto c'è una diversa definizione da dare alla famiglia, non più costituita, evidentemente, solo da un uomo e da una donna.
In effetti non tutti vedono di buon grado le unioni gay, soprattutto quando si parla di famiglia e annessa prole.
E' opinione diffusa, infatti, che le coppie gay non siano in grado di crescere in maniera armoniosa, sia fisica che psichica, dei figli.
Si tende a vedere l'unione come contro natura e subito si pensa che questo possa avere delle conseguenze catastrofiche, sulla crescita di un bambino.
Mi chiedo se davvero sia così, poichè ci sono tante coppie "omologate" che si prodigano poco alla crescita psico-fisica dei propri figli.
Parlo di quelle coppie che vivono un matrimonio perennemente in crisi, dove ognuno dei coniugi fa il proprio egoistico interesse. 
Senza pensare poi a quei matrimoni dove l'amore e l'unità famigliare sono sostituiti dalla violenza e dalla disgregazione (basti pensare che la neo eletta ministra alle Pari Opportunità Josefa Idem, vuole istituire una task force per arrestare il femminicidio; triste ed orribile fenomeno in crescita e dilagante nel nostro paese).
Un bambino ha bisogno di amore, di stabilità emotiva, affettiva, nonchè psichica e se una famiglia gay non omologata può dare tutto questo, non vedo dove sia il problema.




martedì 28 maggio 2013

MY TALKING CURVES: Sleepless in Lanciano

MY TALKING CURVES: Sleepless in Lanciano: Da qualche tempo le mie ansie stanno prendendo il sopravvento e non mi permettono di dormire di notte: sono passata da le braccia di Orfeo a...

Sleepless in Lanciano

Da qualche tempo le mie ansie stanno prendendo il sopravvento e non mi permettono di dormire di notte: sono passata dalle braccia di Orfeo a quelle della sua sorellastra infelice; Insonnia.
Ovviamente, ho provato tutti i rimedi: camomilla (fatta con ben quattro filtri), bicchierino di liquore (sono astemia e qualcuno mi aveva detto che sugli astemi l'alcol assunto la notte, ha un ottimo effetto soporifero), lettura libro (Elisabeth George in lingua inglese), pubblicare cazzate su Fb e non ultimo fare zapping in tv.
Superfluo dirvi quanto ognuno di questi rimedi non mi han portato al risultato sperato.
Però...
Però c'è da dire che la notte è un ottimo filtro per i programmi spazzatura, che imperversano di giorno in tv.
In più di un occasione, infatti, ho avuto modo di guardare film d'autore e non, estremamente interessanti, belli che altrimenti non avrei visto mai.
La notte scorsa, infatti, ho scovato una perla (come direbbe il mio amico facebookino Daniele).
Un film tratto da un libro che purtroppo non ho letto: "Colazione su Plutone" di Patrick Mc Cabe, diretto dal grande Neil Jordan.
Jordan dopo "La moglie del soldato" (strepitosa pellicola), punta la macchina da presa su Patrick "Kitten" Braden, un trovatello poco confuso sessualmente ed estremamente determinato a ritrovare sua madre.
Il film, credetemi, è davvero delizioso e mai volgare. E' tenero, divertente, ma al tempo stesso, è estremamente drammatico.
Il protagonista Kitten, appunto, è interpretato da un Cillian Murphy, così bello e scintillante nei panni di un trans. Il suo viso e i suoi occhi così languidamente dolci, lo rendono credibile nei panni di una donna...e che donna!
Kitten esce illeso da diverse peripezie che lo aspettano lungo il cammino della sua ricerca; nemmeno gli attentati dell'IRA irlandese lo fermano (siamo nei primi anni '70), nè vari uomini che gli promettono amore eterno, nè tanto meno un killer di viados (un cameo ben interpretato da Brian Ferry), che tenta di ucciderlo nel suo abitacolo adescante.
Alla fine Kitten riesce a sapere chi sono i suoi genitori e soprattutto riesce a ritrovare la sua tanto amata mamma: la "donna fantasma".
Il finale? Una sorpresa, ovviamente, che non vi svelerò!

http://youtu.be/Z_GFxrTDsP4

giovedì 16 maggio 2013

Son Pascal, Elma Ale ed il Kazakistan


...qualche sera fa mi sono imbattuta in questo tipo su Deejay Tv: bel ragazzo, bella voce e tanto, tanto tenace.
Fin qui niente da invidiare a qualche suo coetaneo, se non fosse che Pasquale Caprino lascia l'Italia, l'Europa e va a tentare fortuna in Kazakistan con lo pseudonimo di Son Pascal.
Il carisma del ragazzo emerge subito e diviene un mito in Kazakistan, anche perchè Pascal canta in lingua kazaca, cosa oramai dismessa da molti cantanti locali.
Linus & Co. fiutano le doti e l'arguzia del cantante e gli dedicano un'intera trasmissione: "Pascalistan", in onda tutte le sere su DJ TV.
Come Pascal, anche la sorella di una mia cara amica è andata ad insegnare in Kazakistan, oramai ben quattro anni fa. 
Ogni sera che guarda il programma la penso e penso a tutti quei ragazzi che sono costretti a stare lontano da casa e dai propri affetti, pur di guadagnarsi la pagnotta.
Forza ragazzi, il mio cuore è con voi♥